Don Fracesco Caravaglia - UNREGISTERED VERSION

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LA POLITICA E GLI AMICI

LA POLITICA E GLI AMICI

Don Francesco Caravaglia  fu amico di molti uomini politici.

Tra questi si ricordano, scrutando nel passato, l’On.le Bonfiglio, L’On.le Giglia, l’amico rispettoso On.le Angelo La Russa, e cosi via tanti altri della vecchia Democrazia Cristiana.

Ma su tutti, un ricordo particolare merita l’On.le Salvatore Lauricella, che gli eventi cittadini fecero conoscere ed incontrare.

“L’Albero buono si riconosce dai suoi frutti”: cosi Don Francesco ricordò nella sua orazione funebre innanzi al Comune di Ravanusa l’amico vero Salvatore Lauricella, scomparso nel 1996.  

Già, “un albero buono” al quale Don Francesco si affiancò con lealtà, sincerità e profonda amicizia, offrendogli la sua completa collaborazione e fiducia.

Un sodalizio, quello tra Don Francesco e Salvatore Lauricella che durò meravigliosamente molti anni, contribuendo a scrivere un pezzo indimenticabile della storia di Ravanusa.

Un ricordo va pure dedicato al Dott. Armando Savarino, avversario, ma non sempre, di tante battaglie, ma rispettoso del personaggio che Don Francesco rappresentava.

Non era un caso se dopo un vulcanico litigio, per motivi politici o calcistici, i due, incontrandosi in piazza, si ritrovavano in un colpo seduti in un bar a prendersi amichevolmente un caffé: “Armandì pigliammuni lu café. Ciccio, pigliammuni lu café”.

Indubbiamente, altri tempi, altra politica e altri personaggi, che non perdevano mai di vista, al di là dei singoli fatti, il rispetto, la stima reciproca, e l’amicizia, come quella dimostrata a Don Francesco dallo stesso Savarino sul letto dell’ospedale di Canicattì, quando per circa due ore Don Francesco con il sorriso sul viso (l’ultimo della sua vita) ricordando le passate ed intense battaglie, dimenticò per un istante la sua atroce malattia.

Dicono che Don Francesco Caravaglia se ne sia andato in punta di piede.
In effetti è stato scritto bene, ed aggiungiamo noi, era quello che lui avrebbe desiderato, giacché i suoi onori, la sua passione, le sue gesta, la sua voglia di cambiare le cose, la sua tunica svolazzante nel vento non sono mai state per se stesso, ma per il Prossimo, per le persone e per quella società ravanusara che Lui amava profondamente e alla quale ha dato tanto, che voleva sempre, sempre, incessantemente migliorare, a volte ricevendo incomprensioni, amarezze e delusioni.


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